Sinistra Italiana Gargano lancia una petizione on-line per
chiedere al Consiglio dei Ministri di indire l'Election Day, per far
risparmiare milioni di euro dai cittadini.
https://www.change.org/p/cittadini-election-day-una-scelta-di-buonsenso-per-non-sprecare-soldi-e-favorire-la-partecipazione?recruiter=36637411&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink
Il Consiglio dei Ministri ha stabilito per il 28 Maggio la data per le elezioni dei referendum popolari sul lavoro (contro il Jobs act ) e due settimane dopo, l'11 Giugno lo svolgimento delle elezioni amministrative.
La pratica di tenere in due date diverse queste consultazioni
importati ha l'intento di non far raggiungere il quorum al referendum, come è
successo nel caso delle trivellazioni petrolifere. Questa furbata può costare ai cittadini
italiani uno sperpero di denaro pubblico di circa 300 milioni di euro.
Il Gruppo parlamentare di Sinistra Italiana ha già chiesto al governo
l’accorpamento del elezioni dichiarando “Qualunque governo responsabile, date
le drammatiche condizioni del Paese, eviterebbe di spendere 300 milioni in più
e fisserebbe voto referendario e voto amministrativo, previsto per l’11 Giugno,
nello stesso giorno. I 300 milioni di euro servirebbero, ad esempio a
recuperare interamente i tagli appena inferti al Fondo per le Politiche Sociali
e ai programmi per la non autosufficienza. Il governo Gentiloni segue il
Governo Renzi in atti ingiusti sul piano democratico e sociale.”
Chiediamo a tutti di sostenere questa richiesta firmando una
petizione popolare per costringere il Consiglio dei Ministri di l’Election Day,
attuando una scelta di buon senso a favore di tutti gli italiani.
Lo stesso PD attaccava il governo Berlusconi nel 2009 e 2011
per il mancato Election Day. L'attuale Ministro della Cultura Franceschini,
dichiarava nel 2009 "Berlusconi ci tiene tanto a far sapere ai cittadini
che lui comanda e decide; poi, però, si piega sempre ai ricatti di Bossi. Gli
italiani - continuava senza pietà Franceschini - devono sapere che pagheranno
inutilmente centinaia di milioni di euro in un momento in cui tutte le risorse
del Paese servirebbero all'emergenza in Abruzzo (siamo all'indomani del
terremoto de L'Aquila, ndr) e a fronteggiare la crisi economica. Questo è il
costo della scelta di non fare l’Election Day, accorpando elezioni europee,
amministrative e referendum”.
L'attuale ministra dei Rapporti con il Parlamento, Anna
Finocchiaro lanciava appelli accorati "a non sprecare ulteriori risorse
pubbliche. È chiaro che hanno paura che il referendum raggiunga il quorum, e
questo creerebbe seri rischi politici per la Lega. Noi facciamo appello al
governo. Servono responsabilità e oculatezza. Il dramma del terremoto e la
sacrosanta moderazione dei toni delle polemiche di questi giorni non ci può
impedire di denunciare uno spreco che gli italiani non capirebbero".
Nel 2011 una mozione dei Deputati PD nei confronti del
governo recitava cosi "Non accorpare la data delle elezioni amministrative
2011 con quella dei referendum sarebbe una scelta molto grave, non solo per il
disagio che porterebbe a molti cittadini chiamati a votare per tre volte, per
tre settimane, ma anche e soprattutto perché produrrebbe un costo per i
contribuenti italiani talmente alto da essere insopportabile; la crisi
economica impone di modulare le scadenze elettorali in modo ancor più attento
per esigenze di risparmio della collettività, così da utilizzare le risorse
risparmiate a fini di utilità pubblica; la recente storia elettorale italiana
dimostra come l'elettorato appare pienamente in grado di esprimere valutazioni
differenziate anche su elezioni che avvengano contestualmente".
Si vede che il PD ha cambiato verso, ma in quello sbagliato
e nella direzione dell’incoerenza.
Aiutateci a sostenere la nostra petizione, per far
risparmiare soldi pubblici ai cittadini da destinare per urgenze più impellenti
di quello di non far raggiungere il quorum ai referendum sul lavoro.