"A Vieste - continua il responsabile Asl - mai come negli ultimi anni, sono operativi, in turno contemporaneamente, tra i vari Servizi, quasi sempre sei medici. Nei mesi di giugno-settembre, inoltre, già da qualche anno sono attivi una seconda eliambulanza medicalizzata, con relativa equipe per l’emergenza urgenza, la guardia medica turistica H 24 e il servizio di Continuità Assistenziale. Nel recente passato, è bene ricordarlo, l’Emergenza Urgenza era affidata, invece, al solo medico del PPI e ad una sola postazione 118".
Questo è vero sulla carta. Come mai il dott. Piazzolla non cita il trasferimento di autorità, provvisorio ma in piena estate, di uno dei sei medici a Cerignola da tre giorni a questa parte?
Ieri ci ci è stato inoltre riferito che per 12 ore è mancato in turno un medico per il 118. Il dott. Piazzola, puntuale e attento come sa esserlo, può gentilmente verificare ciò che hanno verificato e disposto i suoi più stretti collaboratori sotto la sua personale vigilanza?
"Il PPIT di Vieste - sottolinea ancora il dott. Piazzolla - dopo la sperimentazione dello scorso anno, è stato nuovamente fornito, per sei mesi, di un emogasanalizzatore, di un sistema analitico per dosaggio markers cardiaci e un contaglobuli. Si tratta di apparecchiature da laboratorio utili soprattutto la notte, ad integrazione dell’attività del Laboratorio di Analisi".
Qui però casca l'asino. Il direttore Asl per favore può mettere nero su bianco quante volte sono stati usati questi strumenti che quasi nessuno ha visto integralmente in opera?
In caso di casi gravi i pazienti vengono imbarcati sull'elicottero. E negli altri per quale patologie servono queste apparecchiature che restano in un angolo dell'edificio che ospita il PPIT?
"Lo spostamento - conclude Piazzolla - di alcuni infermieri dal PPIT alla seconda postazione medicalizzata è stata una decisione necessaria, ma provvisoria, in attesa che si concludano le procedure di arruolamento e assegnazione di autisti soccorritori e personale infermieristico".
Bene, questo è un ragionamento molto serio.
Ci sono procedure di reclutamento in atto, in piena estate per i tempi burocratici e di autorizzazioni ministeriali e di problemi di bilancio, e quindi bisogna stringere la cinghia per adeguare i parametri di assistenza alle leggi nazionali.
Allora può illustrare anche ai comuni cittadini, e non solo ai sindaci del Gargano, come già ha fatto il 7 maggio scorso, il "cronoprogramma" del potenziamento anche per quello che riguarda Vieste?
Quando potremo conoscere quali esami diagnostici, ad esempio, potremo fare a Vieste, anche periodicamente, anzichè andare al solito ospedale di S.Giovanni Rotondo con un viaggio di 200 km tra andata e ritorno?
E' gradita una cortese risposta.
13 luglio 2018