29/03/2024| 1793 articoli presenti
 

Il recupero
della Concordia
Parla il viestano
impegnato sul cantiere
"Mi sono commosso
quando è arrivata in porto"

Il recupero 
della Concordia
Parla il viestano 
impegnato sul cantiere

VIESTE - Tra quelli che hanno seguito in prima fila in televisione l'arrivo a Genova della Costa Concordia c'era anche lui, Angelo Fichera, 34 anni, viestano per parte di matrimonio che ha lavorato sul transatlantico per diciassette mesi.
Assieme agli altri dipendenti della Micoperi di Ravenna, è stato impegnato sino al 2013 per rendere possibili i cassoni che hanno garantito il galleggiamento del colosso del mare.

  "Sì, lo ammetto, mi sono emozionato - dice lui oggi, per una breve vacanza a Vieste visto che deve spostarsi in giro sui vari cantieri marittimi - Quella nave mi è entrata nel cuore non solo per i tanti mesi in cui assieme a centinaia di colleghi abbiamo lavorato giorno e notte, ma anche per la carica di dolore che si portava dietro. Altro che orgoglio e vanagloria, come qualcuno ha insinuato. Noi sapevamo che con il nostro impegno, se fossimo riusciti a mettere a galla la nave, avremmo potuto dare notizie su chi era disperso".

  Angelo era al Giglio anche il giorno in cui la nave è stata disincagliata dagli scogli ed è tornata in piedi. Cioè a galleggiare sulla superficie. Oggi che il bestione d'acciaio e e rottami è stato legato da catene mostruose - ogni anello è stato realizzato apposta e pesa 2 quintali - e portato a Genova per essere smaltellato, restano i ricordi.

  "Non solo quelli - aggiunge - anche l'esperienza fatta è irripetibile. Ora vorrei che tutte le foto che io e i miei colleghi abbiamo fatto potessero essere una testimonianza. Magari una mostra al Giglio. O anche a Vieste, se qualcuno in Comune vuole prendere in considerazione l'ipotesi".